Pubblicato il: 30/08/2024
Il conto alla rovescia è quasi terminato: a partire dal 1° settembre 2024, entrerà ufficialmente in vigore il nuovo sistema di regolamentazione degli affitti brevi. Questo cambiamento epocale sarà accompagnato dall'implementazione di una Banca Dati nazionale, uno strumento concepito per garantire maggiore trasparenza e sicurezza nel settore. L'introduzione di queste novità rappresenta un passo decisivo per migliorare la gestione e il controllo delle locazioni brevi, offrendo al contempo tutele più solide sia per i proprietari che per gli affittuari.
Nelle scorse settimane, abbiamo già discusso in questo articolo delle principali modifiche previste per il 2024 nel settore degli affitti brevi. Ora, con l'avvicinarsi della data di entrata in vigore, è il momento di approfondire tutti i dettagli e le implicazioni di questa nuova normativa, per comprendere appieno cosa comporterà per chi opera in questo ambito.
Con il Decreto-Legge del 18 dicembre 2023, n. 145, noto come “Decreto Anticipi”, si apre una fase innovativa nel settore degli affitti brevi in Italia. Una delle principali novità introdotte è l'istituzione del Codice Identificativo Nazionale (CIN), uno strumento concepito per migliorare la regolamentazione delle locazioni di breve durata, ovvero quelle che non superano i 30 giorni. Questo codice entrerà ufficialmente in vigore il 1° settembre 2024 e rappresenta un passo cruciale verso una maggiore trasparenza e tracciabilità nel settore.
Nelle scorse settimane, abbiamo già spiegato in dettaglio cos'è il Codice Identificativo Nazionale (CIN) in un altro articolo, esaminando le sue implicazioni e l'importanza per i proprietari e gli affittuari. A completare il quadro normativo, è intervenuto il decreto del Ministero del Turismo del 6 giugno 2024, che ha definito le disposizioni applicative per garantire l'interoperabilità della Banca Dati delle Strutture Ricettive (BDRS). Questa banca dati raccoglie informazioni dettagliate sulle strutture ricettive e sugli alloggi destinati agli affitti brevi, includendo aspetti come la tipologia di alloggio, la capacità ricettiva e l’identificazione del gestore, rendendo il sistema ancora più efficace e sicuro.
A partire dal 21 agosto, le regioni Emilia-Romagna, Piemonte e la Regione autonoma Valle d’Aosta hanno aderito alla fase sperimentale della Banca Dati Nazionale delle Strutture Ricettive (BDSR). Questo passaggio segna un importante ampliamento della piattaforma, che si avvicina sempre più a una copertura completa a livello nazionale. Nelle prossime settimane, il Ministero del Turismo fornirà aggiornamenti sull'attivazione del servizio nelle restanti Regioni e Province autonome, con l'obiettivo di estendere l'accesso alla BDSR a tutto il territorio italiano.
Attualmente, le Regioni che hanno già attivato l'accesso alla piattaforma BDSR e sono in grado di richiedere il Codice Identificativo Nazionale (CIN) sono:
Emilia-Romagna
Piemonte
Valle d’Aosta
Abruzzo
Calabria
Liguria
Lombardia
Marche
Molise
Puglia
Sardegna
Sicilia
Veneto
Provincia autonoma di Bolzano
Alcune regioni, come la Puglia, hanno già compiuto ulteriori passi in avanti, pubblicando un manuale dedicato agli operatori privati, predisposto dal Ministero del Turismo. Questo manuale fornisce istruzioni dettagliate su come accedere alla piattaforma BDSR e ottenere il CIN, facilitando così l'integrazione e l'adeguamento alle nuove norme. Questi sviluppi segnano un significativo progresso verso una gestione più uniforme e trasparente delle strutture ricettive in Italia.
Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) è un pilastro fondamentale per l'incremento della trasparenza e della regolamentazione nel settore degli affitti brevi. Questo codice diventerà obbligatorio per tutte le proprietà destinate a locazioni brevi o scopi turistici e sarà assegnato automaticamente dal Ministero del Turismo su richiesta dei proprietari o dei gestori delle strutture ricettive. Una volta ottenuto, il CIN dovrà essere esposto in modo visibile e inserito in tutti gli annunci di locazione, garantendo così un controllo più efficace e una maggiore chiarezza per gli utenti.
Per richiedere il CIN, i proprietari o i gestori devono seguire un procedimento online attraverso il portale dedicato del Ministero del Turismo. La procedura inizia con l'accesso tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o Carta d’Identità Elettronica (CIE). Dopo il login, sarà necessario selezionare le proprietà interessate e compilare un modulo online inserendo i dettagli mancanti, come il numero di posti letto disponibili.
Questa procedura non solo semplifica l’ottenimento del CIN, ma garantisce anche che tutte le informazioni rilevanti siano centralizzate e facilmente accessibili, migliorando la gestione complessiva delle locazioni brevi.
Per ottenere il Codice Identificativo Nazionale (CIN), i proprietari o i gestori delle strutture ricettive devono seguire alcuni semplici passaggi online.
Innanzitutto, è necessario accedere al portale della Banca Dati delle Strutture Ricettive (BDSR) all'indirizzo bdsr.ministeroturismo.gov.it. Una volta collegati al sito, bisogna selezionare l’opzione dedicata all’ottenimento del CIN, disponibile nell'area riservata ai proprietari o gestori.
A questo punto, è richiesto il login, che può essere effettuato tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o Carta d’Identità Elettronica (CIE). Dopo l’autenticazione, verranno visualizzate le proprietà già associate al codice fiscale del richiedente. È importante verificare l’elenco delle proprietà e assicurarsi che tutte le informazioni siano corrette.
Successivamente, si procede con la compilazione di un modulo in cui si inseriscono eventuali dettagli mancanti, come il numero di posti letto. Una volta completata questa operazione, è possibile finalizzare la richiesta cliccando su "ottieni CIN". Dopo la conferma, il codice verrà assegnato e potrà essere utilizzato come richiesto dalla normativa.
L'obbligo di esporre il Codice Identificativo Nazionale (CIN) è tassativo e riguarda non solo i proprietari e i gestori delle strutture ricettive, ma anche gli intermediari immobiliari e le piattaforme online. Il CIN deve essere chiaramente visibile all'esterno dell'edificio e deve comparire in ogni annuncio di locazione, sia online che offline.
La responsabilità di assicurare la corretta inclusione del CIN negli annunci ricade direttamente su coloro che pubblicano le inserzioni, siano essi agenzie immobiliari, portali di prenotazione o altri intermediari.
La mancata conformità a queste disposizioni può comportare sanzioni severe. Le multe, che variano in base alla gravità dell'infrazione, possono oscillare tra 500 e 10.000 euro. Queste sanzioni rappresentano un deterrente importante, volto a garantire che tutti gli operatori del settore rispettino le nuove regole, contribuendo così a una maggiore trasparenza e sicurezza nel mercato degli affitti brevi.
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