CIN Affitti brevi: ufficiale la proroga al 1° gennaio 2025

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La tanto attesa proroga è stata ufficialmente confermata.

Pubblicato il: 08/11/2024

 

In risposta alle numerose richieste degli operatori del settore, il Ministero del Turismo ha recentemente annunciato la proroga dell'obbligo per le strutture ricettive e le locazioni brevi di dotarsi del Codice Identificativo Nazionale (CIN), posticipando la scadenza al 1° gennaio 2025. Originariamente prevista per il 2 novembre 2024, la nuova data offrirà a bed & breakfast e proprietari di immobili destinati a locazioni brevi più tempo per conformarsi alla normativa e evitare così il rischio di sanzioni onerose. Questo rinvio permette agli operatori di adeguarsi con maggiore serenità, migliorando la gestione della conformità nel settore dell’ospitalità.

 

Nuovo obbligo di trasparenza per Affitti Brevi 

 

Il CIN, introdotto con l’art. 13-ter del decreto-legge 145/2023 del 18 ottobre, rappresenta un importante passo avanti verso una maggiore regolamentazione nel settore degli affitti brevi e delle strutture ricettive turistiche. Questo nuovo strumento è progettato per incrementare la trasparenza e il controllo sulle locazioni a breve termine, contribuendo a contrastare l’abusivismo e a rafforzare la fiducia nelle piattaforme di prenotazione online. L’obbligo di dotarsi del CIN risponde infatti alla crescente esigenza di garantire un ambiente sicuro e conforme per ospiti e operatori.

Inizialmente previsto per il 2024, l’obbligo di adeguamento è stato posticipato al 1° gennaio 2025 per permettere una corretta integrazione tra le banche dati di settore e assicurare l’affidabilità dei portali telematici coinvolti. La proroga mira a uniformare i tempi di conformità per tutti gli operatori, offrendo loro l’opportunità di adeguarsi senza rischiare sanzioni dovute a ritardi tecnici. Questo rinvio, come sottolineato dal Ministero, intende inoltre ridurre le criticità che potrebbero emergere nel processo di adeguamento, garantendo così una transizione più agevole e sostenibile per tutti i soggetti interessati.

 

Un passo verso l’armonizzazione delle Normative Europee

 

Con una comunicazione pubblicata il 22 ottobre, il Ministero del Turismo ha ufficializzato la proroga del termine per l’obbligo del CIN. Questa estensione risponde alle richieste avanzate da numerosi operatori del settore dell’ospitalità a breve termine e riflette l’attenzione crescente verso un coordinamento normativo europeo nel settore delle locazioni brevi.

La proroga è influenzata anche dal Regolamento (UE) 2024/1028, recentemente approvato dal Parlamento europeo, che introduce per i locatori l’obbligo di dichiarare il numero di registrazione delle proprietà alle piattaforme di prenotazione online. Secondo il regolamento, le piattaforme digitali dovranno verificare che ogni immobile in affitto sia provvisto di un numero di registrazione valido, proteggendo così i consumatori e favorendo una concorrenza equa nel mercato.

Questa evoluzione normativa conferma la direzione verso un’integrazione più stretta tra le regole nazionali e quelle dell’Unione Europea, con l’obiettivo di potenziare la sicurezza e la trasparenza nel settore delle locazioni a breve termine. Il processo di armonizzazione richiede però un’adeguata tempistica di adattamento, sia per i proprietari sia per le piattaforme, giustificando quindi il rinvio del termine per l’adozione del CIN. Questa proroga fornisce agli operatori il tempo necessario per allinearsi ai nuovi requisiti e garantisce un adeguato livello di conformità, contribuendo a rafforzare la fiducia nel sistema normativo europeo.

 

Un termine comune per garantire equità e conformità nazionale

 

La scelta di un termine uniforme per l'acquisizione del CIN su tutto il territorio nazionale è un elemento essenziale per garantire un trattamento equo tra i titolari di strutture ricettive e unità abitative destinate agli affitti brevi. Stabilire una scadenza unica evita potenziali disparità e semplifica il rispetto delle norme, riducendo le complessità operative e sanzionatorie che potrebbero sorgere in un sistema di date variabili.

Il rinvio al 2025 consente inoltre alle piattaforme digitali di adeguarsi in modo coordinato. Questi portali online rappresentano la via principale per la promozione e la prenotazione di alloggi brevi, e la loro conformità è cruciale per garantire che il settore operi in un ambiente regolamentato e sicuro. Un adeguamento sincrono permette alle piattaforme di sviluppare e implementare sistemi in linea con la normativa, a tutela sia degli operatori sia dei consumatori, e supporta un mercato trasparente e responsabile per le locazioni brevi.

 

Scadenza 2025 e sanzioni

 

Il 1° gennaio 2025 è la data ultima entro cui gli operatori del settore dovranno ottenere il CIN. Superato questo termine, il mancato adeguamento sarà soggetto a pesanti sanzioni amministrative, con conseguenze significative per chi opera in questo mercato, come già ampliamente discusso in questo articolo.

Dal 2 gennaio 2025, infatti, entreranno in vigore le multe previste dalla normativa:

  • La locazione di un immobile privo di CIN sarà punibile con sanzioni che vanno da 800 a 8.000 euro.
  • La mancata esposizione del CIN negli annunci pubblicitari comporterà multe tra i 500 e i 5.000 euro.
  • Infine, in caso di mancato rispetto delle norme di sicurezza, il CIN non potrà essere rilasciato e il proprietario potrà incorrere in sanzioni variabili tra i 600 e i 6.000 euro.
 

Sebbene molti operatori abbiano richiesto un’ulteriore proroga fino a marzo 2025, il Ministero ha accolto solo parzialmente le istanze del settore. Tuttavia, il termine fissato offre un periodo di adeguamento ragionevole per garantire la conformità e contribuire a una gestione più sicura e regolamentata delle locazioni a breve termine, evitando di incorrere in sanzioni potenzialmente elevate.
 

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