Pubblicato il: 09/05/2022
Se hai da poco messo in vendita la tua casa o pensi di farlo nel prossimo futuro, quasi sicuramente avrai sentito parlare del contratto preliminare di compravendita. Così ti sei chiesto di cosa si tratta, quali clausole deve contenere e quanto costa.
Nel post di oggi chiariremo tutti questi aspetti: vedremo a cosa serve il preliminare di vendita, come viene stipulato e in che modo vincola venditore e acquirente. Infine, parleremo anche di Instant Buying e della nostra piattaforma Klak: la nuova soluzione per chi vuole vendere casa in fretta e senza stress!
Il preliminare di compravendita è un accordo con il quale venditore e acquirente di un immobile si impegnano a concludere la transazione che porterà al passaggio di proprietà. All’interno del preliminare sono già definiti il prezzo di vendita, il termine entro cui dovrà essere stipulato il rogito definitivo e le altre condizioni concordate dalle parti.
Il contratto preliminare è vincolante sia per l’acquirente che per il venditore. A tal proposito, in genere il primo versa al secondo una caparra confirmatoria, che andrà a costituire il risarcimento nel caso in cui una delle due parti dovesse rinunciare a finalizzare la compravendita dopo aver firmato il preliminare. È importante sottolineare che le parti sono libere di accordarsi come meglio credono e che non vi è alcun obbligo di prevedere una caparra.
Detto ciò, si procede in genere come segue: nel caso in cui fosse il compratore a non tenere fede al suo impegno, la caparra verrà trattenuta dal venditore. Se fosse invece quest’ultimo a rinunciare a concludere, allora non solo provvederà a restituire la caparra, ma verserà al compratore una somma aggiuntiva dello stesso ammontare.
Tieni presente che il contratto preliminare non è un passaggio obbligato in una compravendita immobiliare. Acquirente e compratore possono infatti decidere di rogitare non appena si sono accordati sul prezzo e le altre condizioni. Nella pratica, si passa però quasi sempre attraverso questa fase perché concludere la vendita seduta stante non risulta possibile. Molte volte l’acquirente deve infatti prima avere la certezza di poter ottenere un mutuo, oppure è il venditore ad aver bisogno di tempo per trasferirsi in un’altra abitazione.
Il preliminare deve essere stipulato in forma scritta e contenere tutti gli elementi rilevanti che caratterizzano la compravendita: il prezzo pattuito, il termine entro il quale si dovrà procedere alla firma del rogito, l’ammontare della caparra, il risarcimento previsto in caso di inadempienza di una delle parti e le altre condizioni definite in fase di trattativa.
Le parti potranno decidere di rivolgersi a un notaio, che procederà in questo caso all’autentica delle firme. In questo modo, si eviteranno future contestazioni nel caso in cui una delle parti si trovi nella situazione di dover far valere le sue pretese risarcitorie.
Il contratto dovrà poi essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni se le parti si sono rivolte a un notaio, oppure entro 20 giorni se hanno invece deciso di farne a meno.
I costi legati a un preliminare di compravendita sono costituiti in parte dall’onorario del notaio (se le parti hanno deciso di farvi ricorso) e in parte dalle imposte che devono essere versate al momento della registrazione:
· Imposta di registro: si compone di un importo fisso che ammonta a 200 euro e di un importo variabile pari allo 0,5% della caparra confirmatoria e del 3% dell’eventuale acconto versato sul prezzo di vendita (che verrà poi detratto in sede di registrazione del rogito definitivo).
· Imposta di bollo: pari a 16 euro ogni quattro facciate scritte (o 100 righe). Nel caso dell’atto pubblico o della scrittura privata autenticata, ammonta invece a 155 euro.
Quando le parti non si accordano diversamente, i costi per la redazione e la registrazione del preliminare di vendita vengono in genere assunti dall’acquirente. Questo vale anche per l’eventuale parcella del notaio: essendo l’acquirente a scegliere a quale notaio rivolgersi, in genere il relativo onorario è a suo carico.
Quasi sempre, vendere casa è un’attività che richiede tempo. Organizzare le visite, portare avanti le trattative, senza contare i potenziali acquirenti con cui sembra cosa fatta ma che poi si tirano indietro all’ultimo minuto. Per un venditore tutto questo può rivelarsi stressante, soprattutto se per vari motivi ha la necessità di vendere in tempi brevi.
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