Pubblicato il: 08/06/2023
Spesso e volentieri ristrutturare casa diventa quasi una necessità, soprattutto nel momento in cui si decide di mettere in vendita il proprio immobile. È infatti risaputo che le case vecchie non ristrutturate risultano meno attrattive sul mercato, in molti casi anche quando il prezzo è tutto sommato adeguato. Questo perché chi vuole comprare casa lo fa in genere con l’aspettativa di andarci a vivere il prima possibile, senza doversi assumere gli oneri e i rischi derivanti da una grande ristrutturazione.
Tra le altre cose, nel post di oggi vedremo anche come puoi vendere la tua casa velocemente senza prima ristrutturarla. Prima però parleremo dei cambiamenti che a partire da quest’anno interessano uno degli incentivi alla ristrutturazione più discussi di sempre: il Superbonus 110. Premettiamo subito che si tratta di una tematica molto articolata, che non è possibile esaurire completamente in questa sede. Ci limiteremo dunque a passare in rassegna le principali modifiche introdotte dal Governo e vedremo come queste si ripercuoteranno sui proprietari di immobili. In questo modo, potrai farti un’idea più precisa di cosa ti aspetta nel caso anche tu stessi valutando di usufruirne per ristrutturare casa.
Il Superbonus 110 consiste nella possibilità di beneficiare di interessanti incentivi fiscali qualora si vogliano realizzare degli interventi di ristrutturazione volti al miglioramento sismico e dell’efficienza energetica del proprio immobile.
Ne consegue che i lavori che rientrano nel Superbonus 110 sono ad esempio la sostituzione dell’impianto di riscaldamento, degli infissi o ancora il rivestimento con un cappotto termico.
Al fine di incentivare l’efficientamento energetico e antisismico degli edifici, il Governo ha previsto la possibilità per i proprietari di recuperare fino al 110 per cento delle spese sostenute attraverso tre differenti modalità:
· Con una serie di detrazioni fiscali. In questo caso il contribuente può recuperare la spesa sull’arco di cinque (per le spese sostenute nel 2021) o quattro anni (per le spese sostenute nel 2022).
· Tramite la cessione del credito a terzi, ad esempio a una banca, con la conseguente possibilità di recuperare quanto speso in tempi decisamente più brevi rispetto alla prima opzione.
· Tramite lo sconto in fattura, cedendo di fatto il credito all’azienda che si è occupata dello svolgimento dei lavori. Questa terza possibilità permette di fatto di ottenere l’incentivo senza dover anticipare (quasi) nulla di tasca propria.
Nel corso di quest’anno, il Superbonus 110 è stato oggetto di alcuni importanti cambiamenti. La necessità di assicurare la sostenibilità finanziaria della misura per le casse dello Stato, unita a quella di ridurre al minimo i possibili abusi, hanno spinto il Governo a porre diversi limiti.
Vediamo dunque i più importanti, tenendo però conto che è stata prevista una serie di eccezioni e proroghe di cui parleremo nel paragrafo successivo:
· A partire dal 2023, l’importo recuperabile non sarà più costituito dal 110 ma dal 90 per cento delle spese sostenute.
· Non sarà più possibile usufruire della cessione del credito né dello sconto in fattura. Di fatto, questo significa che i proprietari dovranno per forza di cose anticipare di tasca loro l’intera spesa, per poi recuperarla sull’arco di più anni sottoforma di detrazioni fiscali. Cessione e sconto in fattura resteranno comunque opzioni ancora praticabili per chi ha presentato la CILAS, la CIA, la SCIA o il permesso di costruire entro il 17 febbraio 2023.
Dicevamo che, in merito ai cambiamenti di cui abbiamo parlato poco sopra, sono state previste alcune proroghe. Ecco dunque i casi in cui è ancora possibile ottenere il Superbonus in misura del 110 per cento:
· Per quanto riguarda le ristrutturazioni di condomini, ottenere il Superbonus al 110 per cento è ancora possibile fino al 31 dicembre 2023 se i lavori sono stati deliberati entro il 18 novembre 2022 e la CILA è stata presentata entro il 25 novembre dello stesso anno. In caso contrario, sarà comunque possibile ottenere l’incentivo in misura del 90% durante il 2023, del 70% nel 2024 e del 65% nel 2025.
· Riguardo invece alle case unifamiliari, si potrà ottenere il Superbonus in misura del 110 per cento per le spese sostenute fino al 30 settembre 2023 se al 30 settembre 2022 erano già stati eseguiti almeno il 30% dei lavori previsti. Altrimenti resta aperta la possibilità di ottenere lo stesso incentivo ma solo per le spese sostenute fino al 30 giugno 2022. Per i lavori effettuati a partire da inizio 2023, l’incentivo passa al 90%, mentre la scadenza del Superbonus per le case unifamiliari è prevista per l’inizio del 2024.
Da quanto ci siamo detti finora, probabilmente avrai già capito che, se ottenere il Superbonus è in certi casi ancora possibile, sono state introdotte delle restrizioni che di fatto limitano i proprietari immobiliari. In particolare, il fatto di non poter più ricorrere alla cessione né allo sconto in fattura impone di anticipare l’intera spesa e non tutti hanno la possibilità concreta di farlo.
Se poi la tua intenzione è quella di ristrutturare casa per poi rivenderla, ricordiamo che il Superbonus mira all’efficientamento energetico e antisismico, non includendo di fatto gli altri interventi eventualmente necessari per rendere la tua casa attrattiva in base ai canoni del mercato.
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