Se hai deciso di mettere in vendita la tua casa e, allo stesso tempo, sei consapevole del fatto che l’immobile avrebbe bisogno di essere ristrutturato, molto probabilmente ti sarai posto questa domanda: quanto valore perde una casa da ristrutturare rispetto a un’altra simile che però è in buono stato di conservazione?

L’obiettivo del nostro post di oggi è quello di aiutarti a trovare una risposta a queste domande: vedremo quanto può svalutarsi una casa da ristrutturare, quanto valore può indicativamente acquisire tramite una ristrutturazione e, in definitiva, se convenga ristrutturare casa prima di metterla in vendita oppure no.

Quanto vale in meno una casa da ristrutturare?

Partiamo dall’aspetto che, con tutta probabilità, ti interessa di più. Quanto vale in meno una casa da ristrutturare? In altre parole, quanto in più riusciresti a incassare dalla vendita se il tuo immobile fosse in buono stato?

Come potrai immaginare, non esiste una risposta univoca a questa domanda. Molto dipende dallo stato di conservazione della tua casa e, di conseguenza, dagli interventi di cui necessiterebbe per adeguarsi agli attuali standard abitativi.

Ciò premesso, se vogliamo comunque avere un’idea indicativa di quanto possa svalutarsi una casa da ristrutturare, possono venirci in aiuto i cosiddetti coefficienti di merito. In base a questi ultimi, un’abitazione che necessita di essere ristrutturata si svaluta mediamente del 10% rispetto a un’altra di pari dimensioni e situata nella stessa zona che è però in buono stato di conservazione.

Come si calcola il valore di una casa da ristrutturare?

Esistono vari metodi che consentono di stimare il valore di una casa da ristrutturare, dal rivolgersi a un perito per ottenere una valutazione più precisa e dettagliata, alla consultazione dei principali portali immobiliari online che consentono di farsi un’idea di quello che potrebbe essere il giusto prezzo di mercato.

Il sistema che ti presenteremo oggi prevede di basarsi sulla Banca dati delle quotazioni immobiliari dell’Agenzia delle Entrate, che ha tra l’altro anche il vantaggio di tenere conto dei coefficienti di merito di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente. Consultandola, avrai modo di ricavare facilmente il prezzo medio al metro quadro indicativo tenendo conto della tipologia di immobile e della zona in cui si trova.

Come abbiamo visto poco fa, dovrai poi aggiustare il prezzo tenendo conto dei coefficienti di merito. Questi in realtà non riguardano soltanto lo stato di conservazione dell’immobile ma anche diversi altri parametri, come ad esempio il piano a cui è situato se si tratta di un appartamento, la tipologia di impianto di riscaldamento, la luminosità, la vista e così via.

A tutti questi aspetti si aggiunge inoltre un’importante novità, di cui abbiamo già parlato in più occasioni anche qui sul nostro blog. Il Parlamento europeo ha da poco approvato una nuova direttiva che riguarda il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici. Per quanto riguarda gli immobili residenziali, nella sua versione attuale (che non è ancora quella definitiva) questa prevede che debbano raggiungere almeno la classe energetica D entro il 2033, con alcune eccezioni.

Anche se per il momento non si sa praticamente nulla sulle modalità di attuazione, i criteri stabiliti dalla nuova direttiva sono potenzialmente problematici per tutti quei proprietari di immobili che ancora non li soddisfano, in quanto rischiano di andare incontro a consistenti svalutazioni qualora non dovessero adeguarsi effettuando le ristrutturazioni necessarie.

Quanto aumenta il valore di una casa dopo una ristrutturazione?

Anche in questo caso, l’aumento di valore che può derivare dalla ristrutturazione di una casa dipende dalla natura degli interventi che verranno effettuati.

Se questi prevedono ad esempio un miglioramento sostanziale dell’efficienza energetica, la trasformazione degli spazi, la scelta di finiture di pregio e via dicendo, allora il prezzo di mercato aumenterà probabilmente di molto. Se viceversa scegliamo di limitarci alla sostituzione dei sanitari, della cucina e al tinteggio dei locali, allora è chiaro che l’aumento sarà più contenuto.

Ristrutturare casa per rivenderla conviene davvero?

Se è vero che un immobile sottoposto a importanti interventi di ristrutturazione può acquisire anche molto valore, ci sono alcune considerazioni da fare prima di lanciarsi in un’impresa del genere.

Una ristrutturazione completa può risultare molto costosa. Dovremo per prima cosa farci un paio di calcoli per essere sicuri che questa scelta sia per noi finanziariamente sostenibile, tenendo conto anche del fatto che potrebbero verificarsi degli imprevisti e che i costi effettivi potrebbero risultare più alti rispetto a quelli inizialmente preventivati.

Tieni presente che questo non è l’unico imprevisto che potrebbe verificarsi: i lavori potrebbero non essere eseguiti a regola d’arte, oppure concludersi in ritardo rispetto alle tempistiche previste. Questo tipo di inconvenienti può rivelarsi difficile da gestire per chi non è del mestiere.

D’altra parte, anche su questo blog abbiamo più volte parlato di quanto possa risultare difficile vendere una casa da ristrutturare, cosa che vale anche quando il prezzo a cui viene proposta sul mercato tiene conto di questo aspetto.

La verità è che la maggior parte di chi si accinge ad acquistare casa non ha voglia di cimentarsi in grandi lavori di ristrutturazione. Vuole piuttosto andarci a vivere il prima possibile, senza doversi preoccupare di organizzare una ristrutturazione con tutti i possibili problemi che possono derivarne.

Dunque, qual è la migliore soluzione in questi casi? Nel prossimo paragrafo ti parliamo di un’alternativa che dovresti quantomeno prendere in considerazione.

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