Permessi edilizi: che cosa sono CILA, SCIA e PDC

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CILA, SCIA, PDC: cosa sono e quando servono.

Pubblicato il: 26/04/2022

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A seconda delle tipologie di interventi che tu e i tuoi consulenti deciderete di attuare, esistono una serie di pratiche edilizie previste dalla legge italiana. In questo articolo cercheremo di fare chiarezza sulle differenze tra procedure autorizzative, per aiutarti a stimare gli oneri burocratici legati alla ristrutturazione.

Probabilmente avrai già sentito parlare di queste sigle: CILA, SCIA, PCD.

Vediamole una ad una.

Che cos’è la CILA e quando serve?

CILA è l’acronimo di Comunicazione inizio Lavori Asseverata. Questo tipo di pratica viene aperta dal tecnico progettista che si occuperà dei lavori e non necessita di approvazione specifica. La comunicazione telematica va inoltrata all’ufficio tecnico del comune in cui è sito l’immobile e comprende: il disegno tecnico, la relazione delle opere che verranno effettuate, e l’asseverazione, ovvero l’assunzione di responsabilità da parte del progettista circa la conformità delle opere rispetto alle normative vigenti. La CILA va aperta per effettuare opere di manutenzione straordinaria  senza interventi strutturali, ad esempio: nuova disposizione dei vani, senza incidere sulle strutture portanti; frazionamenti e accorpamenti senza che sia modificata la volumetria complessiva; restauro e risanamento conservativo leggero; rimozione delle barriere architettoniche; cambi di destinazioni d’uso senza opere edilizie.

Che cos'è la SCIA e quando serve?

Tutti quegli interventi per i quali non basta la CILA, richiedono una SCIA ovvero segnalazione certificata di inizio attività. Si tratta della pratica che ha di fatto sostituito la DIA (dichiarazione di inizio attività). Come nel caso della CILA, occorre presentare un’apposita pratica presso l’ufficio tecnico del comune e non occorre attendere una risposta per iniziare i lavori. Comprende opere di restauro anche strutturale; demolizione; ampliamento; consolidamento, ripristino e rinnovi di elementi costituitivi.

La SCIA in sanatoria è la pratica per permette di regolarizzare abusi edilizi: è l’ammissione di responsabilità per un abuso non grave e prevede una sanzione. Non si può sanare un abuso “grave”, come ad esempio la realizzazione di opere senza la richiesta di Permesso di Costruire.

 Che cos'è il PDC e quando serve?

Il PDC, o permesso di costruire, serve quando un intervento modifica il tessuto urbanistico edilizio. È dunque da richiedersi sia in caso di nuove costruzioni che in caso di ampliamento della volumetria di un immobile.

In quali casi non servono permessi specifici?

Esistono anche opere edili per cui non è necessario chiedere alcun permesso specifico. Si tratta di quegli interventi di edilizia libera non soggetti a comunicazioni né autorizzazioni, come: sostituzione pavimenti, rifacimento di intonaci, sostituzione di rivestimenti, inferriate, grondaie, cancelli, nonché messa a norma degli impianti, istallazione dei pannelli fotovoltaici (fuori dai centri storici), e altri lavori “leggeri”. Naturalmente resta pacifica l’osservazione delle norme vigenti.

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