Contributi per inquilini morosi incolpevoli: guida 2025

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Anche nel 2025 sono previsti aiuti per chi non riesce a pagare l’affitto a causa di difficoltà economiche. Scopri come accedere ai contributi.

Pubblicato il: 16/05/2025

Anche per il 2025 è stato confermato il sostegno economico agli inquilini in difficoltà. Con la Legge n. 207/2024, nota anche come Legge di Bilancio 2025, vengono stanziati nuovi fondi a favore del Fondo morosità incolpevole, uno strumento pensato per aiutare chi, a causa di eventi imprevisti o situazioni di disagio economico, non è più riuscito a sostenere il pagamento del canone di locazione.

È importante chiarire che non si tratta di un generico bonus affitto, ma di un contributo mirato, rivolto esclusivamente a chi si trova in una condizione di morosità non per colpa propria. L’obiettivo è quello di prevenire situazioni di sfratto, tutelando al tempo stesso la dignità di chi, fino a poco tempo prima, era in grado di far fronte regolarmente alle spese abitative.
 

Fondo morosità incolpevole 2025: come funziona e chi lo gestisce


Con la Legge di Bilancio 2025, il Fondo destinato agli inquilini in difficoltà economica è stato rifinanziato, riattivando così uno strumento di sostegno che, per circa tre anni, era rimasto inattivo. Questo fondo, introdotto inizialmente dal Decreto Legge n. 102/2023, ha l’obiettivo di fornire un aiuto concreto alle famiglie colpite da provvedimenti di sfratto a causa di una morosità non volontaria.

Per l’attuazione del provvedimento sono stati stanziati complessivamente 30 milioni di euro, suddivisi in due tranche: 20 milioni saranno disponibili nel 2025, mentre i restanti 10 milioni saranno destinati all'anno successivo.

La gestione operativa del fondo è affidata ai Comuni, che avranno il compito di stabilire criteri, modalità e tempistiche per l’erogazione dei contributi. Il loro ruolo è fondamentale per garantire che le risorse arrivino tempestivamente a chi si trova in una situazione di reale necessità.
 

Bando morosità incolpevole: a chi è rivolto e cosa prevede


Il bando per la morosità incolpevole non rientra tra i tradizionali bonus affitto destinati a un’ampia platea di beneficiari. Si tratta, invece, di una misura specifica rivolta esclusivamente a quegli inquilini che, per cause indipendenti dalla loro volontà, non riescono più a sostenere il pagamento del canone concordato con il proprietario.

La normativa definisce con precisione i requisiti per essere considerati “morosi incolpevoli”, introducendo criteri chiari per distinguere le situazioni di difficoltà reale da quelle prive di fondamento. Il bando nasce quindi con l’obiettivo di tutelare chi si è ritrovato in una condizione di vulnerabilità economica senza averne colpa, garantendo un aiuto concreto e mirato.
 

Chi ha diritto ai contributi per morosità incolpevole

 

Per poter accedere ai contributi previsti dal Fondo morosità incolpevole è necessario aver ricevuto un provvedimento di sfratto per mancato pagamento del canone di locazione, a condizione che la situazione di insolvenza sia stata causata da eventi imprevisti e indipendenti dalla volontà dell’inquilino.

Le disposizioni generali sono definite a livello nazionale, ma spetta ai singoli Comuni e Regioni stabilire, attraverso appositi bandi, i criteri operativi, i documenti richiesti e le scadenze per la presentazione delle domande. Le modalità di accesso possono quindi variare da territorio a territorio, pur nel rispetto delle linee guida stabilite dalla normativa.

È utile anche fare una distinzione: la Legge di Bilancio 2025 ha rifinanziato il fondo riservato ai morosi incolpevoli, ma non ha previsto risorse aggiuntive per altri fondi affitto destinati, ad esempio, a inquilini in difficoltà economica ma non colpiti da sfratto. Un dettaglio importante per comprendere la natura mirata di questo intervento.
 

Quando una morosità è considerata incolpevole


Per parlare di morosità incolpevole è necessario che l’inquilino si trovi nell’impossibilità di pagare l’affitto a causa di un evento imprevisto che ha determinato una significativa riduzione del reddito familiare. La condizione essenziale è che questa difficoltà sia sopraggiunta dopo la firma del contratto di locazione e prima della scadenza di uno o più canoni, impedendo il regolare pagamento.

Le cause che possono dare origine a una morosità incolpevole sono diverse, ma tutte riconducibili a un peggioramento delle condizioni economiche indipendente dalla volontà dell’inquilino. Tra le principali situazioni ammesse rientrano:

  • perdita del lavoro per licenziamento;

  • riduzione dell’orario lavorativo per accordi aziendali o sindacali;

  • accesso alla cassa integrazione (ordinaria, straordinaria o in deroga);

  • cessazione di un’attività autonoma o chiusura di un’impresa registrata;

  • gravi malattie, infortuni o decesso di un componente del nucleo familiare, con conseguente diminuzione del reddito o aumento delle spese sanitarie;

  • cambiamenti nella composizione familiare dovuti a separazioni, abbandono o allontanamento per cause giudiziarie;

  • mancato rinnovo di contratti a termine o rapporti di lavoro atipici.

Perché la situazione venga riconosciuta come morosità incolpevole, è necessario che il canone d’affitto incida per oltre il 30% sul reddito complessivo del nucleo familiare. Questo rapporto si calcola confrontando l’affitto dovuto con il reddito imponibile ai fini IRPEF, certificando così l’effettiva sproporzione tra entrate e spese abitative.
 

Come può essere utilizzato il contributo per morosità incolpevole

 

I contributi previsti per gli inquilini morosi incolpevoli sono destinati a sostenere diverse spese legate al contratto di locazione. Possono essere utilizzati per coprire i canoni scaduti, versare il deposito cauzionale per un nuovo contratto o pagare le mensilità future di un contratto a canone concordato.

Secondo l'articolo 9 della Legge n. 392/1978, l’inquilino è obbligato a saldare gli oneri condominiali entro due mesi dalla richiesta. Questo vincolo stabilisce il termine entro cui l’inquilino deve esercitare il diritto di ricevere una specifica indicazione delle spese condominiali e dei criteri di ripartizione.

È importante notare che il Fondo morosità incolpevole non copre la morosità relativa agli oneri accessori, anche se tali debiti possono essere una delle ragioni per l’avvio della procedura di sfratto per morosità. Inoltre, non è previsto un limite massimo di anni o occasioni per cui è possibile richiedere i contributi: ogni situazione di morosità incolpevole viene valutata singolarmente.
 

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