Pubblicato il: 12/07/2024
Continuiamo ad affrontare la tematica degli Affitti Brevi e delle nuove regole a livello nazionale e europeo. Abbiamo già visto che da settembre di quest’anno, sarà obbligatorio richiedere e inserire negli annunci online il Codice Identificativo Nazionale (CIN). La mancata osservanza di questa normativa comporterà pesanti sanzioni.
Parallelamente, l'Unione Europea ha approvato l'introduzione del Codice Unico Europeo, ma andiamo a vedere nel dettaglio di cosa si tratta.
Lo scorso 19 marzo, l'Unione Europea ha approvato il regolamento per l'implementazione di un codice unico europeo per gli affitti brevi a destinazione turistica. Questo regolamento, approvato dal Consiglio UE, mira alla raccolta e condivisione dei dati relativi ai servizi di locazione turistica. La pubblicazione del testo del decreto è attesa nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea e il regolamento diventerà pienamente operativo entro 24 mesi.
Il punto centrale del regolamento è la creazione di una banca dati unica europea delle locazioni brevi. L'obiettivo principale è aumentare la tracciabilità di questi servizi tramite un processo di registrazione online armonizzato a livello europeo. Sebbene queste norme comporteranno un aumento significativo degli adempimenti per i proprietari in tutta Europa, la loro implementazione è destinata a ridurre drasticamente l'economia sommersa nel settore degli affitti brevi.
Un ruolo fondamentale sarà svolto dalle piattaforme online, che dovranno conformarsi alle nuove regolamentazioni per garantire la trasparenza e la legalità delle locazioni brevi a destinazione turistica.
Il settore degli affitti brevi in Europa è in continua crescita, con 124,7 milioni di pernottamenti prenotati attraverso piattaforme online solo nell'agosto 2023. Per regolamentare questo mercato in espansione e renderlo più trasparente, l'Unione Europea ha introdotto un nuovo regolamento che introduce una banca dati unica europea delle locazioni brevi.
L'obiettivo principale della banca dati è quello di aumentare la tracciabilità dei servizi di affitto breve, attraverso un processo di registrazione online armonizzato a livello europeo. Questo consentirà di:
Contrastare l'evasione fiscale: monitorando i redditi derivanti dagli affitti brevi, sarà più facile per le autorità competenti identificare i casi di mancata dichiarazione dei redditi.
Tutelare i consumatori: la banca dati garantirà una maggiore trasparenza per i consumatori, che potranno facilmente verificare la regolarità degli alloggi e la loro conformità alle normative vigenti.
Rendere più efficienti le politiche pubbliche: i dati raccolti potranno essere utilizzati per monitorare l'andamento del mercato e per definire politiche pubbliche più efficaci in materia di turismo e di gestione del territorio.
Il nuovo regolamento europeo sugli affitti brevi introduce un processo di registrazione obbligatoria per tutti gli host. Questo processo mira a creare un registro pubblico contenente informazioni dettagliate su ogni immobile adibito a locazione breve, al fine di aumentare la trasparenza del mercato e facilitare i controlli da parte delle autorità.
Gli host dovranno comunicare le seguenti informazioni:
Indirizzo dell'immobile: necessario per una precisa identificazione e per consentire controlli mirati.
Tipologia di unità immobiliare: appartamento, villa, casa vacanza, ecc., per una migliore classificazione del mercato.
Numero di posti letto: fondamentale per la tutela dei consumatori e per il rispetto delle normative sulla sicurezza.
Identità del locatore: sia persona fisica che giuridica, per una maggiore responsabilità e tracciabilità.
Al termine della registrazione, gli host riceveranno un numero di registrazione univoco che dovrà essere obbligatoriamente inserito in ogni annuncio e che servirà come identificativo dell'immobile. Questo numero faciliterà i controlli da parte delle autorità competenti e garantirà una maggiore trasparenza per i consumatori.
Un aspetto importante del regolamento è la possibilità di incrociare i dati registrati con le informazioni già trasmesse alle amministrazioni finanziarie grazie alla direttiva Dac7. Quest'ultima, infatti, permette di monitorare i redditi derivanti dagli affitti brevi generati attraverso le piattaforme online.
L'incrocio di questi dati consentirà di:
Identificare i casi di evasione fiscale: un problema diffuso nel settore degli affitti brevi che sottrae risorse preziose alle casse degli Stati.
Contrastare l'abusivismo: monitorando i flussi di denaro, sarà più facile individuare gli immobili affittati senza le necessarie autorizzazioni.
Garantire la concorrenza leale: penalizzando chi opera nell'illegalità, si tutela chi rispetta le regole e offre un servizio di qualità.
Nonostante l'aumento degli adempimenti burocratici per i proprietari, i benefici a medio e lungo termine saranno significativi. Una maggiore trasparenza e un contrasto più efficace dell'evasione fiscale contribuiranno a:
Tutelare i consumatori: garantendo la sicurezza e la regolarità degli immobili affittati.
Favorire un mercato più equo: premiando chi opera nel rispetto delle norme.
Incrementare le entrate fiscali: con effetti positivi sui bilanci pubblici.
L'attuazione di questi regolamenti segna un importante progresso verso la creazione di un mercato delle locazioni brevi più trasparente e regolamentato in Europa. La banca dati unica europea, insieme all'incrocio dei dati fiscali, non solo proteggerà i consumatori e gli operatori del settore, ma contribuirà anche a un ambiente economico più giusto e controllato. La maggiore trasparenza e la riduzione dell'evasione fiscale rappresentano obiettivi cruciali che miglioreranno la fiducia nel mercato delle locazioni brevi e ne assicureranno uno sviluppo sostenibile nel lungo periodo.
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